Estratto dai Programmi "Brocca" di matematica ed informatica
Finalità
L'insegnamento di matematica e di informatica promuove:
- lo sviluppo di capacità intuitive e logiche;
- la capacità di utilizzare procedimenti euristici;
- la maturazione dei processi di astrazione e di formazione dei concetti;
- la capacità di ragionare induttivamente e deduttivamente;
- lo sviluppo delle attitudini analitiche e sintetiche;
- labitudine alla precisione di linguaggio;
- la capacità di ragionamento coerente ed argomentato;
- la consapevolezza degli aspetti culturali e tecnologici emergenti dei nuovi mezzi
informatici;
- l'interesse per il rilievo storico di alcuni importanti eventi nello sviluppo del
pensiero matematico.
Obiettivi di apprendimento
Alla fine del biennio lo studente deve dimostrare di essere in grado di:
- individuare proprietà invariati per trasformazioni elementari;
- dimostrare proprietà di figure geometriche;
- utilizzare consapevolmente le tecniche e le procedure di calcolo studiate;
- riconoscere e costruire relazioni e funzioni;
- matematizzare semplici situazioni riferite alla comune esperienza e a vari ambiti
disciplinari;
- comprendere e interpretare le strutture di semplici formalismi matematici;
- cogliere analogie strutturali e individuare strutture fondamentali;
- riconoscere concetti e regole della logica in contesti argomentativi e dimostrativi;
- adoperare i metodi, i linguaggi e gli strumenti informatici introdotti;
- inquadrare storicamente qualche momento significativo dell'evoluzione del pensiero
matematico.
Contenuti
Tema 1 - GEOMETRIA DEL PIANO E DELLO SPAZIO
Piano euclideo e sue trasformazioni isometriche. Figure e loro proprietà. Poligoni
equiscomponibili; teorema di Pitagora.
Omotetie e similitudini del piano. Teorema di Talete.
Piano cartesiano: retta, parabola, iperbole equilatera.Coseno e seno degli angoli
convessi. Relazione fra lati ed angoli nei triangoli rettangoli
Esempi significativi di trasformazioni geometriche nello spazio. Individuazione di
simmetrie in particolari solidi geometrici.
Tema 2 - INSIEMI NUMERICI E CALCOLO
Operazioni, ordinamento e loro proprietà negli insiemi dei numeri naturali, interi,
razionali.
Valori approssimati e loro uso nei calcoli elementari. Introduzione intuitiva dei numeri
reali. Radicali quadratici ed operazioni elementari su di essi.
Il linguaggio dell'algebra ed il calcolo letterale: monomi, polinomi, frazioni algebriche.
Equazioni e sistemi di primo e di secondo grado. Disequazioni di primo grado.
Tema 3 - RELAZIONI E FUNZIONI
Insiemi ed operazioni su di essi. Prime nozioni di calcolo combinatorio.
Leggi di composizione ed individuazione di particolari strutture. Prodotto cartesiano.
Relazioni binarie: relazioni d'ordine e di equivalenza. Applicazioni (funzioni).
Funzioni x -->ax + b, x -->ax^2 + bx + c, x -->a/x e loro grafici.
Tema 4 - ELEMENTI
DI PROBABILITÀ E DI STATISTICA
Semplici spazi di probabilità: eventi aleatori, eventi disgiunti e 'regola della somma'.
Probabilità condizionata, probabilità composta. Eventi indipendenti e 'regola del
prodotto'.
Elementi di statistica descrittiva: rilevazione di dati, valori di sintesi, indici di
variabilità.
Tema 5 - ELEMENTI DI LOGICA E DI INFORMATICA
Logica delle proposizioni: proposizioni elementari e connettivi, valore di verità di una
proposizione composta. Inferenza logica, principali regole di deduzione.
Variabili, predicati, quantificatori.
Analisi, organizzazione e rappresentazione di dati, costruzione strutturata di algoritmi e
loro rappresentazione.
Automi finiti, alfabeti, parole e grammatiche generative. Sintassi e semantica. Prima
introduzione ai linguaggi formali.
LABORATORIO DI INFORMATICA
Utilizzazione di un linguaggio di programmazione, analisi di problemi e loro soluzione sia
con linguaggi di programmazione sia con l'utilizzo di un opportuno 'ambiente informatico'.
L'attività di laboratorio, distribuita lungo tutto l'arco del biennio, sarà sempre
svolta in contesto, integrando gli elementi di contenuto dei vari temi e costituirà, essa
stessa, un momento di riflessione teorica. Saranno utilizzati, a seconda dei casi, DERIVE,
CABRI, EXCEL, LOTUS 1-2-3, TURBO PASCAL. Nell'ambito dell'attività di laboratorio sarà
inoltre possibile costruire un percorso didattico con l'Insegnante di Linguaggi non
verbali e multimediali.
Commento ai singoli temi
Tema 1: GEOMETRIA DEL PIANO E DELLO SPAZIO
Lo studio della geometria nel biennio ha la finalità principale di condurre
progressivamente lo studente dalla intuizione e scoperta di proprietà geometriche alla
loro descrizione razionale e rappresenta come tale una guida privilegiata alla
consapevolezza argomentativa. A ciò il docente può pervenire adottando un metodo che,
facendo leva sulle conoscenze intuitive apprese dallo studente nella scuola media, proceda
allo sviluppo razionale di limitate catene di deduzioni; è tuttavia necessario che ogni
ipotesi o ammissione cui si fa ricorso sia chiaramente riconosciuta e formulata in modo
esplicito, quali che siano le ragioni che inducono ad assumerla tra i punti di partenza
del ragionamento. Al docente compete poi l'impegno di avviare la fase euristica su
processi di assiomatizzazione partendo da semplici situazioni assunte nei vari campi. Ciò
nella prospettiva di familiarizzare gli studenti col metodo ipotetico-deduttivo e
pervenire negli eventuali studi successivi alla costruzione di un sistema di assiomi per
la geometria elementare. A tal fine è bene programmare, in un quadro di riferimento
organico, una scelta delle proprietà (teoremi) delle figure piane da dimostrare,
utilizzando la geometria delle trasformazioni oppure seguendo un percorso più
tradizionale.
Un traguardo importante dello studio della geometria è il piano cartesiano, come modello
del piano euclideo. Con la sua introduzione sono disponibili, per la risoluzione dei
problemi geometrici, sia il metodo della geometria classica che quello della geometria
analitica, e lo studente va stimolato ad usare luno o laltro in relazione alla
naturalezza, alla espressività e alla semplicità che essi offrono nel caso particolare
in esame. La rappresentazione della paraboIa e delliperbole equilatera va effettuata
rispetto a sistemi di riferimento scelti opportunamente.
Il coseno e il seno di un angolo sono introdotti, limitatamente agli angoli convessi, in
relazione allo studio delle proprietà dei triangoli e per le necessità proprie delle
altre scienze; lo studio delle funzioni circolari è rinviato al periodo successivo.
Gli elementi di geometria dello spazio hanno lo scopo di alimentare e sviluppare
lintuizione spaziale. E in facoltà del docente presentare prima la
geometria piana e poi quella dello spazio, oppure fondere, in relazione agli argomenti
comuni, le due esposizioni.
Tema 2: INSIEMI NUMERICI E CALCOLO
I numeri naturali, interi, razionali, già noti agli studenti, sono ripresi in forma più
sistematica; si può pervenire ai vari ampliamenti a partire da effettive necessità
operative, mettendo in luce la permanenza delle proprietà formali e della relazione
dordine. Lesposizione può anche essere arricchita con lillustrazione
dellevoluzione storica dei concetti di numerazione e di numero.
Il numero reale va introdotto in via intuitiva, come processo costruttivo che può nascere
sia da esigenze di calcolo numerico, sia da un confronto fra grandezze omogenee. E
importante premettere esempi di calcolo approssimato, in cui porre laccento sulla
significatività delle cifre, anche al fine di far vedere come il risultato del calcolo
possa essere illusorio in assenza di una corretta valutazione dellerrore.
Il docente deve programmare lo sviluppo da dare al calcolo letterale per abituare lo
studente alla corretta manipolazione di formule, sempre sostenuta dalla comprensione delle
procedure da seguire. Si sottolinea, a questo proposito, linopportunità del ricorso
ad espressioni inutilmente complesse, tenendo presente che la sicurezza nel calcolo si
acquisisce gradualmente nellarco del biennio. E invece opportuno fare
osservare che unespressione algebrica è interpretabile in modo naturale come uno
schema di calcolo che può essere illustrato da un grafo; si può anche collegare il
calcolo letterale ai linguaggi formali introdotti negli elementi di informatica.
Lo studio delle equazioni, delle disequazioni e dei sistemi va connesso alla loro
rappresentazione sul piano cartesiano, con relative applicazioni a problemi di varia
natura; nella risoluzione è sufficiente considerare le soluzioni nellinsieme dei
numeri reali.
Nel presentare argomenti tradizionali di algebra è opportuno evitare di dare carattere di
teoria ad argomenti che si riducono a semplici artifizi e di fornire classificazioni e
regole distinte in situazioni in cui valgono gli stessi principi generali.
Tema 3: RELAZIONI E FUNZIONI
Il docente, dopo aver riorganizzato le conoscenze sugli insiemi che gli studenti hanno
già acquisito nella scuola media, deve aver cura di stabilire opportuni collegamenti tra
le nozioni logiche e quelle insiemistiche: connettivi logici ed operazioni tra insiemi,
predicato con un solo argomento e sottoinsiemi dellinsieme universo, predicati
binari e relazioni ecc..
Lo studio del calcolo combinatorio si limita alle disposizioni, permutazioni, combinazioni
e loro proprietà principali; il docente può approfittarne, tra laltro, per
abituare lo studente a dimostrazioni di tipo algebrico.
Dallesame delle relazioni dordine, delle proprietà formali negli insiemi
numerici, delle composizioni di isometrie e dallesame di altri esempi, il docente
può arrivare, attraverso il riscontro di analogie strutturali, ai concetti di gruppo, di
anello, di campo e di strutture dordine, senza tuttavia dare alla trattazione una
sistemazione teorica, che viene rinviata ai successivi studi.
Alla nozione di relazione dequivalenza va associata quella di insieme quoziente, con
varie esemplificazioni (direzione di rette, classi di resti ecc.).
Il concetto di funzione, fondamentale per stabilire relazioni di dipendenza, consente di
visualizzare leggi e fenomeni in connessione interdisciplinare con altri ambiti.
L'introduzione delle funzioni x -> ax + b, x >
ax2+ bx +c, x > a/x trova un naturale collegamento con
la rappresentazione della retta, della parabola e dellìperbole equilatera nel piano
cartesiano; analogamente la nozione di zeri ditali funzioni trova collegamento con la
risoluzione delle corrispondenti equazioni.
La nozione di grafico di una funzione va illustrata anche su esempi diversi, osservando
che non è necessario attendere il possesso degli strumenti del calcolo differenziale per
avere unidea qualitativa dellandamento di funzioni definite da semplici
espressioni. In questo contesto limpiego del calcolatore può essere importante,
purché lo studente abbia consapevolezza del carattere approssimato delle rappresentazioni
ottenute.
Tema 4: ELEMENTI DI PROBABILITÀ E
DI STATISTICA
Per il consolidamento di una mentalità probabilistica che orienti lo studente anche nei
giudizi della vita corrente, sono essenziali un avvio ragionato alle varie definizioni di
probabilità ed una ricca esemplificazione tratta da situazioni reali.
Lo studio delle probabilità costituisce inoltre un contesto in cui la formalizzazione e
lastrazione possono far pervenire ad una strutturazione assiomatica della teoria.
Nella soluzione dei problemi è bene utilizzare una molteplicità di strumenti quali il
calcolo combinatorio, i diagrammi di Eulero-Venn e grafi di vario tipo.
I contenuti della parte di statistica costituiscono loccasione per una messa a punto
più rigorosa e formalizzata di concetti e di strumenti in parte già conosciuti,
suggerendone una più consolidata familiarizzazione attraverso applicazioni a problemi e
contesti di tipo interdisciplinare. Particolare importanza riveste lanalisi e
linterpretazione dei dati presentati in varie forme, da quelle tabellari a quelle
grafiche o a quelle più sintetiche, per mettere lo studente in grado di fruire
correttamente e criticamente delle informazioni statistiche che a vario tipo gli
pervengono.
Gli elementi di logica non devono essere visti come una premessa metodologica
allattività dimostrativa, ma come una riflessione che si sviluppa man mano che
matura lesperienza matematica dello studente. Fin dallinizio bisogna abituare
lo studente alluso appropriato del linguaggio e delle formalizzazioni, a esprimere
correttamente le proposizioni matematiche e a concatenarle in modo coerente per dimostrare
teoremi, mentre solo nella fase terminale del biennio si può pervenire allo studio
esplicito delle regole di deduzione. Così, ad esempio, si può osservare che la
risoluzione delle equazioni si basa sull'applicazione di principi logici che consentono
di ottenere equazioni equivalenti o equazioni che sono conseguenza logica di altre.
Le riflessioni linguistiche e logiche acquistano una caratteristica operativa nello
sviluppo della parte di programma relativa allinformatica e ai linguaggi di
programmazione. Ciò consente, tra laltro, di cogliere le differenze tra il piano
linguistico e il piano metalinguistico, tra il livello sintattico e il livello semantico,
particolarmente evidenziate dalla pratica al calcolatore. Va dato opportuno risalto alle
analogie e alle differenze che intercorrono tra il linguaggio naturale e i linguaggi
artificiali, tra il ragionamento comune e il ragionamento formalizzato.
Lintroduzione di elementi di informatica avvia lo studente alla costruzione di
modelli formali di classi di problemi che conducano allindividuazione di una
corretta ed efficiente strategia risolutiva. Per questo è determinante abituare lo
studente, partendo dal concetto di informazione, a individuare dati e relazioni tra di
essi e a descrivere i processi di elaborazione che consentono di pervenire alla soluzione
con mezzi automatici.
Durante lattività di programmazione lo studente deve essere condotto a riconoscere
ed utilizzare consapevolmente i tipi di dati e le loro più elementari strutture, nonché
le regole di costruzione degli algoritmi (sequenza, selezione, iterazione). In tale
attività si devono evidenziare continuamente le analogie e le differenze tra gli
oggetti matematici e le loro rappresentazioni informatiche.
La riflessione sulla formalizzazione di un processo favorisce la acquisizione dei concetti
di automa e con ciò la possibilità di riconoscere laspetto logico-funzionale di
alcune realtà (i linguaggi formali, lelaboratore, altri sistemi automatici).
I contenuti proposti trovano il loro naturale sviluppo nellintegrazione con
lattività di laboratorio.
Indicazioni specifiche
Non ci si può illudere di poter partire dalla disciplina già confezionata, cioè da
teorie e da concetti già elaborati e scritti, senza prendersi cura dei processi
costruttivi che li riguardano. E invece importante partire da situazioni didattiche
che favoriscano linsorgere di problemi matematizzabili, la pratica di procedimenti
euristici per risolverli, la genesi dei concetti e delle teorie, lapproccio a
sistemi assiomatici e formali. Le fonti naturali di queste situazioni sono il mondo reale,
la stessa matematica e tutte le altre scienze. Ciò lascia intravedere
possibili momenti di pratica interdisciplinare, prima nella scoperta e nella
caratterizzazione delle diverse discipline in base al loro oggetto e al loro metodo, poi
nel loro uso convergente nel momento conoscitivo.
Dei processi di matematizzazione esistono modelli storici esemplari in grado di
illustrarne anche le intrinseche difficoltà: si pensi alla matematizzazione pre-euclidea
in ambito geometrico e al suo difficile rigoroso approdo euclideo-hilbertiano, al sistema
formale dellaritmetica, delle teorie riguardanti i numeri reali, alla logica, alla
probabilità ecc.. In tal senso proprio la riflessione sul ruolo dei modelli e del
linguaggio matematico in fisica e nei sistemi complessi della biologia e della sociologia
fa cogliere la portata di questo riferimento anche per la didattica della matematica.
Il problema didattico centrale che si pone al docente nellattuazione dei programmi
risiede nella scelta di situazioni particolarmente idonee a far insorgere in modo naturale
congetture, ipotesi, problemi. Per una pratica didattica così finalizzata, offrono
prioritaria ispirazione i risultati delle ricerche in campo storico-epistemologico, in
quello psico-pedagogico, nonché in quello metodologico-didattico.
La scelta delle situazioni e dei problemi rientra in un quadro più vasto di progettazione
didattica che si realizza attraverso la valutazione delle disponibilità psicologiche e
dei livelli di partenza dei singoli studenti, lanalisi e la determinazione degli
obiettivi di apprendimento, lanalisi e la selezione dei contenuti,
lindividuazione di metodologie e tecniche opportune, ladozione di adeguate
modalità di verifica. Questa progettazione sostiene il lavoro didattico, favorisce la
collocazione dei contenuti nel quadro del sapere scientifico, permette di individuare con
più chiarezza la loro importanza e la difficoltà del loro apprendimento.
Il programma si articola in cinque temi. A questi si aggiunge un laboratorio di
informatica, con valore operativo trasversale rispetto ai temi.
Non è prevista una scansione annuale dei contenuti.
Lordine con cui sono proposti i cinque temi non è da interpretare come ordine di
svolgimento. Si suggerisce che il docente li sviluppi in modo integrato, partendo da
situazioni o contesti che ne mettano in luce le reciproche relazioni e connessioni, nel
rispetto dellidentità caratteristica degli argomenti. Ferma restando per tutti
lacquisizione dei contenuti indicati, è necessario che il docente produca
esemplificazioni, situazioni e applicazioni tendenzialmente orientate secondo le esigenze
e gli interessi preminenti dei vari indirizzi di studio.
I linguaggi di programmazione, gli algoritmi risolutivi dei problemi e laspetto
operativo offerto dai calcolatori si possono utilizzare come occasioni per valorizzare
nuovi accessi allastrazione, modalità più dirette e distinte di familiarizzazione
con i linguaggi formali.
La verifica dellapprendimento deve essere strettamente correlata e coerente, nei
contenuti e nei metodi, con il complesso di tutte le attività svolte durante il processo
di insegnamento-apprendimento. Non può quindi ridursi ad un controllo formale sulla
padronanza solo delle abilità di calcolo o di particolari conoscenze mnemoniche; deve
invece vertere in modo equilibrato su tutte le tematiche e tenere conto di tutti gli
obiettivi evidenziati nel programma. A tal fine il docente può servirsi di verifiche
scritte e orali.
Le verifiche scritte possono essere articolate sia sotto forma di problemi ed esercizi di
tipo tradizionale sia sotto forma di test; possono anche consistere in brevi relazioni su
argomenti specifici proposti dal docente o nella stesura (individuale o a piccoli gruppi)
di semplici programmi costruiti nellambito del laboratorio di informatica.
Le interrogazioni orali sono utili soprattutto per valutare le capacità di ragionamento e
i progressi raggiunti nella chiarezza e nella proprietà di espressione.
Nel corso delle verifiche scritte è giustificato luso degli stessi sussidi
didattici utilizzati nellattività di insegnamento-apprendimento (calcolatori
tascabili, strumenti da disegno, e, se ritenuto opportuno, manuali e testi scolastici).
Triennio
Finalità
Nel corso del triennio superiore
l'insegnamento della matematica prosegue ed amplia il processo di preparazione scientifica
e culturale dei giovani già avviato nel biennio, concorre insieme alle altre discipline
allo sviluppo dello spirito critico, alla loro promozione umana e intellettuale.
In questa fase della vita scolastica lo
studio della matematica cura e sviluppa in particolare:
- l'acquisizione di conoscenze a livelli più
elevati di astrazione e di formalizzazione;
- la capacità di cogliere i caratteri distintivi dei vari linguaggi (storico-naturali,
formali, artificiali);
- la capacità di utilizzare metodi strumenti
e modelli matematici in situazioni diverse;
- l'attitudine a riesaminare criticamente e a
sistemare logicamente le conoscenze via via acquisite;
- l'interesse sempre più penetrante a
cogliere aspetti genetici e momenti storico-filosofici del pensiero matematico.
Nei diversi indirizzi di studio
l'insegnamento della matematica, pur collegandosi con gli altri contesti disciplinari per
assumere prospettive ed aspetti specifici, conserva la propria autonomia
epistemologica-metodologica e persegue quindi le stesse finalità.
Obiettivi
Alla fine del triennio l'alunno dovrà
possedere sotto l'aspetto concettuale, i contenuti prescrittivi del programma ed essere in
grado di:
- operare con il simbolismo matematico
riconoscendo le regole sintattiche di trasformazione di formule;
- utilizzare metodi e strumenti di natura
probabilistica e inferenziale;
- affrontare situazioni problematiche di
varia natura avvalendosi di modelli matematici atti alla loro rappresentazione;
- costruire procedure di risoluzione di un
problema e, ove sia il caso, tradurle in programmi per il calcolatore;
- risolvere problemi geometrici nel piano per
via sintetica o per via analitica;
- interpretare intuitivamente situazione
geometriche spaziali;
- tradurre e rappresentare in modo
formalizzato problemi finanziari, economici e contabili attraverso il ricorso a modelli
matematico-informatici;
- inquadrare storicamente l'evoluzione delle
idee matematiche fondamentali;
- cogliere interazioni tra pensiero
filosofico e pensiero matematico.
Contenuti
Classe terza
1.a | Circonferenza, ellisse, parabola, iperbole nel piano cartesiano. |
1.b | Cambiamento del sistema di coordinate. |
2.a | Principio d'induzione. Progressioni aritmetica e geometrica. Successioni definite per ricorrenza. |
2.b | L'insieme dei numeri reali e sua completezza. |
2.c | Potenze a base reale positiva e ad esponente reale. Operazioni su di esse. |
3.a | Disequazioni di II grado. Sistemi di disequazioni lineari. |
3.b | Logaritmo e sue proprietà. Funzioni esponenziale e logaritmica. Funzioni circolari. |
4.a | Statistica descrittiva multivariata: matrice dei dati, tabelle a doppia entrata, distribuzioni statistiche (congiunte, condizionate, marginali). |
4.b | Regressione e correlazione. |
5.a | Implementazione di algoritmi numerici diretti ed iterativi. Controllo della precisione. |
Classe quarta
1.a | Incidenza, parallelismo, ortogonalità nello spazio. Angoli di rette e piani, angoli diedri, triedri. |
1.b | Poliedri regolari. Solidi notevoli. |
2.a | Spazi vettoriali: struttura vettoriale in R2 e in R3. Basi, trasformazioni lineari. |
3.a | Risoluzione di sistemi lineari. Struttura algebrica delle matrici di ordine 2. |
4.a | Valutazioni e definizioni di probabilità in vari contesti. |
4.b | Variabili aleatorie in una e due dimensioni (casi finiti). Correlazione, indipendenza, formula di Bayes. |
4.c | Variabili aleatorie discrete: distribuzione binomiale, geometrica, ipergeometrica, di Poisson. |
4.d | Utilizzazione della speranza matematica come criterio di scelta. Tavole di sopravvivenza. Assicurazione sulla vita. |
4.e | Esperimenti di simulazione di semplici situazioni non deterministiche. |
5.a | Sistemi informativi relazionali. |
6.a | Situazioni economiche e principio di equivalenza finanziaria. Valutazioni di rendite ed ammortamenti. |
7.a | Limite di una successione numerica. |
7.b | Zeri di una funzione. Limite, continuità, derivata di una funzione in una variabile reale. |
7.c | Studio e rappresentazione grafica di una funzione. |
7.d | Risoluzione approssimata di equazioni. Ricerca di massimi e minimi nel caso discreto. |
Classe quinta
1.a | Coordinate cartesiane nello spazio. L'equazione Z = f(x.y) e sua interpretazione geometrica. |
3.a | Funzione di due variabili reali. |
4.a | Distribuzioni continue. Distribuzioni normale ed errori di misura nelle scienze sperimentali, distribuzione uniforme, distribuzione esponenziale. |
4.b | Legge dei grandi numeri (Bernoulli). |
4.c | Confronti tra le distribuzioni binomiale, di Poisson, normale (mediante la costruzione di tabelle numeriche). |
4.d | Problemi inferenziali: stima dei parametri, verifica delle ipotesi. Campionamento. |
5.a | Prosecuzione del tema: sistemi informativi relazionali. |
8.a | Applicazioni dell'analisi all'economia: elasticità, funzioni marginali. |
8.b | Problemi di ottimizzazione. Problemi di scelta in condizioni di certezza e di incertezza. |
8.c | Problemi e modelli di programmazione lineare. Risoluzione
grafica nel caso di due variabili. Algoritmo del simplesso: utilizzazione dell'elaboratore per la risoluzione di problemi nel caso di più variabili |
Indicazioni didattiche
Nel ribadire le indicazioni didattiche
suggerite nel programma per il biennio, si insiste sulla opportunità che l'insegnamento
sia condotto per problemi; dall'esame di una data situazione problematica l'alunno sarà
portato, prima a formulare una ipotesi di soluzione, poi a ricercare il procedimento
risolutivo, mediante il ricorso alle conoscenze già acquisite, ed infine ad inserire il
risultato ottenuto in un organico quadro teorico complessivo; un processo in cui l'appello
all'intuizione sarà via via ridotto per dare più spazio all'astrazione ed alla
sistemazione razionale.
A conclusione degli studi secondari
scaturirà così naturalmente nell'alunno l'esigenza della sistemazione assiomatica dei
temi affrontati, della geometria come di altri contesti, sistemazione che lo porterà a
recepire un procedimento che è diventato paradigmatico in qualsiasi ricerca ed in ogni
ambito disciplinare.
Si ricorda che il termine problema va inteso
nella sua accezione più ampia, riferito cioè anche a questioni interne alla stessa
matematica; in questa ipotesi potrà risultare didatticamente proficuo storicizzare la
questione presentandola come una successione di tentativi portati a livelli di rigore e di
attrazione sempre più spinti; sono stati a riguardo ricordati il processo che portò alle
geometrie non euclidee e quello che sfociò nel campo integrale.
In questo ordine di idee il docente, nel
trattare i vari argomenti, sfrutterà anche ogni occasione per illustrare ed approfondire,
eventualmente con il concorso del collega di filosofia ed attraverso la lettura di passi
significativi di testi classici, alcune questioni di epistemologia della matematica.
L'insegnamento per problemi non esclude però
che il docente faccia ricorso ad esercizi di tipo applicativo, sia per consolidare le
nozione apprese dagli alunni, sia per fare acquisire loro una sicura padronanza del
calcolo.
È comunque opportuno che l'uso
dell'elaboratore elettronico sia via via potenziato utilizzando strumenti e metodi propri
dell'informatica nei contesti matematici che vengono progressivamente sviluppati; mediante
la visualizzazione di processi algoritmici non attuabile con elaborazione manuale, esso
consente anche la verifica sperimentale di nozioni teoriche già apprese e rafforza a sua
volta negli alunni l'attitudine all'astrazione ed alla formalizzazione per altra via
conseguita.
Il docente avrà cura di evidenziare durante
l'intero triennio il significato economico dei concetti matematici utilizzati nello studio
dell'economia, riferendosi fin dal terzo anno, ad esempio, alle leggi della domanda e
dell'offerta.
Nell'ultima classe si coglierà l'occasione
per maggiori approfondimenti mediante l'applicazione a problemi più complessi e l'impiego
di tutti gli strumenti matematici fino al momento sviluppati.