Nel 1864, James Clerk Maxwell interpretò l'elettricismo e il magnetismo come due manifestazioni di un'unica forza elettromagnetica. Come risultato immediato, egli predisse l'esistenza delle onde elettromagnetiche e mostrò che la luce è un'onda elettromagnetica. |
Un centinaio d'anni dopo, Sheldon Glashow, Abdus Salam e Steven Weinberg scoprirono indipendentemente che le forze elettromagnetiche potevano essere descritte all'interno della stessa teoria che descriveva la forza debole. In questo modo essi legarono i fenomeni relativi alla radioattività e alla fusione termonucleare nelle stelle con i più comuni effetti dell'elettricità e del magnetismo. |
La cosiddetta teoria elettrodebole di Glashow, Salam e Weinberg prevedeva che ci fosse un mediatore neutro della forza debole (Z0) oltre che altri due carichi (W+ e W-) e che Z0 dovesse generare reazioni prima mai viste. Le prime di queste interazioni a corrente debole neutra forono viste nella camera a bolle Gargamelle del CERN nel 1973.
Dieci anni dopo, gli esperimenti UA1 e UA2 al CERNhano dimostrato l'esistenza sia del mediatore Z0 che dei W. Carlo Rubbia e Simon van der Meer del CERN nel 1984 vinsero il premio Nobel per la fisica, l'uno per la scoperta di queste particelle e l'altro per lo sviluppo del "raffreddamento stocastico", il metodo che rese possibile questa scoperta. |
La teoria elettrodebole oggi costituisce la parte centrale della descrizione delle forze nel Modello Standard. La forza forte, nel frattempo, è descritta da una teoria simile dal punto di vista matematico, nella quale otto diversi gluoni fanno da mediatori delle interazioni tra quark. Questa teoria è chiamata quantocromodinamica.
Il successo avuto nell'unificare la forza elettromagnetica con la forza debole ha condotto i fisici a cercare la possibilità di includere anche la forza forte in un unico schema (le teorie di grande unificazione) e persino a contemplare la possibilità di includere la gravità, unificando così tutte le forze presenti in natura in un'unica "super forza". Ad ogni modo, molto lavoro sia sperimentale che teorico è ancora necessario prima di poter raggiungere questo scopo.
© Copyright CERN - Last modified on 1998-06-29 - Tradotto da Sofia Sabatti