Matematica come descrizione del reale
Come è nata la matematica?
Nessuno potrà mai rispondere con certezza a questa domanda e, a parer mio, si tratta anche di una domanda mal posta (col termine "matematica" o con i suoi analoghi, infatti, si sono sicuramente indicati, nel tempo, studi diversi; ha più senso allora chiedersi quando è nata la matematica così come la intendiamo noi oggi, o che cosa si intendeva per matematica nel dato periodo, o ancora che cosa hanno in comune alcuni modi di intendere la matematica...). Ciò nonostante molti libri di testo legano con una certa sicurezza la nascita dell'aritmetica alla necessità di contare (una delle immagini che facilmente si trova è quella dell'uomo preistorico che sulle pareti della propria caverna segna tacchette, una per ogni pecora...!) e quella della geometria alla necessità di misurare lunghezze e superfici (chi non sa dei problemi che il Nilo creava agli agrimensori dell'Egitto?).
Probabilmente, anche se la storia è sempre un po' più complessa di come la si descriva, in questa interpretazione c'è del vero. Ancora oggi diciamo, per esempio, che la geometria è la prima descrizione del mondo fisico. E ancora oggi i numeri si insegnano a partire dal contare degli oggetti (anche solo le dita delle mani).
Anche nell'insegnamento della matematica nella scuola superiore credo sia fondamentale far sì che gli studenti riconoscano sempre il suo grande potere "descrittivo". Credo sia vero, infatti, che solo se gli studenti sentono ciò che viene loro proposto come qualcosa di legato alla propria esperienza possono essere sufficientemente motivati all'apprendimento. E che cosa mi è più vicino di ciò che mi serve per descrivere il mondo che mi circonda? Questo "sforzo" è spesso fatto dagli insegnanti delle scuola di grado inferiore e viene (per quel che conferma la mia poca esperienza) via via abbandonato man mano che gli studenti crescono. Niente di più sbagliato. Credo che conquisteremmo molte più menti alle gioie della matematica se sapessimo evidenziare le cose belle che essa descrive:
... certe opere d'arte...
... certi fenomeni fisici...
... certe curiosità "imprevedibili"!